Letti per voi

Il male non dimentica

Il 2011 è un anno strano per Michele Balistreri: la guerra civile in Libia, sua terra natale, rovescia drammaticamente il regime del colonnello Gheddafi. Tripoli non rappresenta un posto qualunque, è la sua città natale, laggiù ha lasciato radici, ricordi, sogni, aspirazioni, da laggiù è stato costretto a fuggire proprio dal colpo di Stato che aveva portato il colonnello al governo; un piano ordito da militari indigeni e da un manipolo di italiani corrotti, tra cui suo padre, mossi da interessi economici e di potere. La fuga precipitosa lo ha costretto ad abbandonare la ricerca attiva della verità sulla morte di Italia, sua madre, una ricerca che col tempo si è trasformata in un grumo solido di questioni irrisolte, la prima delle quali suona sordidamente profetica: chi ha ucciso Italia?

Sono passati quarant’anni da quei fatti, ora Balistreri è un funzionario di polizia, commissario capo della Omicidi incaricato di indagare sull’efferato omicidio di una donna rumena e della figlioletta, ma di più è un uomo che, raggiunti i sessanta, intesse una precaria serenità misurando parchi bicchieri di whisky, contando le sigarette, accarezzando la scatola degli antidepressivi. È profondamente segnato nell’animo dal passato irrisolto che l’ha inseguito per tutta la vita, rendendolo incapace di costruirsi una famiglia, trovandolo in ultimo stanco di vivere e disilluso.

Balistreri non vuole l’indagine dato il coinvolgimento nello stesso di Linda, giornalista e protagonista della caccia all’Uomo Invisibile che li ha visti vicini in un caso di cinque anni prima. Donna sfuggente e ambigua, Linda, così come ambiguo è quel loro rapporto misto di affetti non dichiarati e di palesi sfide e liti. Un bizzarro tira e molla.

Suo malgrado, spinto da collaboratori fidati che nonostante l’evidente empasse umana non smettono di spronarlo e incuriosirlo, il commissario prenderà confidenza con l’inchiesta, getterà le pillole e seguendo gli indizi ritornerà in Libia, dove affronterà un se stesso più giovane e una verità elementare che mai aveva voluto guardare negli occhi.

Il male non dimentica è l’ultimo capitolo della trilogia del commissario Balistreri, dopo Tu sei il male e Le radici del male. Il personaggio, già ben delineato nelle tappe precedenti per ciò che concerne la crescita anagrafica e umana in relazione alle vicissitudini, evidenzia le tracce che il tempo ha lasciato sul corpo e sul carattere. La trama si fonda sull’equilibrio di capitoli al presente – l’indagine contemporanea – e ampi stralci (come flash back) dei racconti precedenti, chiave funzionale e necessaria alla comprensione della trama per il lettore che incontra il personaggio all’ultimo episodio. Il libro perde punti rispetto al primo da un punto di vista meramente “giallo”, e dal secondo per un punto di vista “umano”, ma risulta senz’altro compiuto come collettore di tutti gli indizi sparsi nell’insieme, giungendo a un risultato infine compiuto, sorprendente ed emozionante.

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