Giallo su Giallo
- Titolo: Giallo su giallo
- Autore: Gianni Mura
Un cronista sportivo, assiduo frequentatore del Tour de France, come si usa dire un “suiveur”, è il protagonista di questa storia a tinte gialle, e il colore scelto senza incertezza si segnala come sinonimo della trama thriller/poliziesca e come simbolo del primato della corsa ciclistica francese.
Il cronista, che poi è anche l’io narrante – e per non sbagliarsi si chiama Gianni Mura come l’autore (anch’egli firma dello sport del quotidiano La Repubblica) – si imbatte nel cadavere di una giovane donna trovata ammazzata proprio davanti alla sua camera d’albergo. La gendarmeria arresta in “quasi” flagranza il giornalista, a cui viene contestato il reato di omicidio. Dopo una notte in guardina, dopo l’intervento di un avvocato messo a disposizione dal giornale, e in seguito ad approfonditi riscontri, il protagonista sarà scagionato e l’omicidio irrisolto diventerà l’enigma che percorre la trama. Il padre della vittima, un noto giudice, prenderà a telefonare al cronista accusandolo di essere un assassino; un secondo omicidio e la presenza di una dark lady saranno co-protagonisti insieme al detective Magrite dello svelarsi del giallo.
Giallo su giallo è un racconto godibile, scritto in prima persona e basato su una precisa scaletta. Ogni capitolo si chiude con l’articolo che il cronista scrive al termine della tappa, prima della tradizionale cena, un pezzo in cui l’autore fa sfoggio di grande fantasia riproducendo una sfilza di nomi inventati in luogo dei veri corridori. Forse tanta fantasia in seguito latita alla scelta del nome del detective (Magrite come Maigret?!).
Lo stile leggero e gradevole, tuttavia, risulta essere piatto, senza particolari sussulti, benché si tratti di un poliziesco; certi passaggi indugiano molto su dettagli di paesaggio, la scelta dell’albergo e del ristorante, i menù particolareggiati distraggono il lettore, che quasi si scorda di quella tinta di poliziesco che aleggia nel titolo.