Con la morte non si tratta: Un’indagine di Bacci Pagano
- Titolo: Con la morte non si tratta: Un’indagine di Bacci Pagano
- Autore: Bruno Morchio
Un’auto ferma sul ciglio di una strada deserta sotto il sole della Sardegna. Tre uomini nell’abitacolo in torrida e fremente attesa. Quando il furgone portavalori si materializza nell’orizzonte dello specchietto i tre vedono premiata la loro pazienza; in un attimo l’aria ferma della canicola si agita nel turbine dell’assalto tra proiettili, grida concitate e fiamme appiccate alla sterpaglia per rallentare l’inseguimento. Una guardia giurata reagisce colpendo uno dei rapinatori, che resta a terra.
Qualche anno dopo.
Bacci Pagano è un investigatore privato, un topo dei carruggi genovesi, disilluso e smaliziato, che riceve l’incarico di ritrovare il figlio eroinomane del bandito ferito all’epoca e ora incarcerato.
Il bandito assolda Pagano col tramite dell’avvocato chiedendo di rintracciare il giovane, convinto com’è che questi sia andato in Sardegna a caccia dei complici del padre per pretendere la parte di compenso del colpo mai ricevuta.
Riluttante, ma al contempo affascinato dal potersi concedere una vacanza pagata, Pagano parte per la Sardegna, per l’Ogliastra, nel cuore aspro e polveroso della regione, dove i profumi del mirto e i colori del cielo e del mare si amalgamano nel vento, lontano dalle classiche e inflazionate rotte turistiche modaiole.
Pagano sbarca dal traghetto a cavallo della sua Vespa amaranto infilandosi nelle pieghe di un paesaggio di ombre improvvise e sole accecante, riverberi fasulli e schiaffi di maestrale, tessere ingannevoli proprio come l’incarico appena accettato.
Con la morte non si tratta è uno dei tanti capitoli delle avventure di Bacci Pagano, detective dei carruggi di Genova, la prima condotta lontano dall’intrico intestinale dei vicoli della città vecchia, lontano dai soliti odori, dai soliti mugugni.
È un romanzo condotto con la solita e curata abilità da Bruno Morchio, che, indagine dopo indagine, ormai gestisce e racconta il personaggio con sempre maggiore personalità e coerenza, tratteggiandone con tocco netto la psicologia tagliente, talvolta cinica, costruita nel tempo con la somma delle esperienze e delle croste della vita. E uno degli aspetti più coinvolgenti per gli assidui lettori, ma anche per chi si affaccia per la prima volta a conoscere il personaggio, è l’intima piaga della paternità mancata dell’uomo Bacci Pagano. Dopo dieci lunghissimi anni di silenzi e litigi, la figlia Aglaja (nome omaggio alla protagonista de L’idiota di Dostoevskij) scappa di casa, dalla gelosa e ansiosa custodia materna, per raggiungere il padre e mettere le mani in quel rapporto così necessario, così irrisolto.
Con la morte non si tratta è una storia che merita di essere letta, e poi riletta, per poter assaggiare a lenti morsi le descrizione dei paesaggi brulli e crudi di una terra asciutta e istintiva, per poter studiare le dinamiche tese come fili tra i personaggi, che sul finale sovvertiranno le attese create nelle aspettative del lettore, per poter capire come un uomo possa poter condividere incarichi di lavoro talvolta pericolosi con carichi umani senz’altro più onerosi.