Tu sei il male (Trilogia del Male Vol. 1)
- Titolo: Tu sei il male (Trilogia del Male Vol. 1)
- Autore: Roberto Costantini
Michele Balistreri è un commissario di pubblica sicurezza sbruffone e indolente, il cui passato sbiadisce tra esperienze giovanili di attivista/picchiatore in gruppi fascisti, e un periodo da infiltrato nelle frange estremiste, protagoniste della lotta e dei fatti di sangue degli anni Settanta.
Ritornato nella vita “normale”, entra in polizia come dirigente di un commissariato romano, una zona riservata e tranquilla abitata da gente per bene, immersa nella pace e nel verde della Capitale, lontana dall’irrequietezza di una borgata. E in quell’atmosfera rilassata Balistreri spende le sue giornate di serafico impiegato statale, e le sue serate senza fine tra donne, alcol e poker. Fino all’estate del 1982, alla notte della finale dei mondiali di calcio spagnoli, quando nella quiete borghese di un angolo di paradiso nel cuore di Roma, una ragazza scompare. I genitori ne denunciano la sparizione, ma il commissario svicola e prende tempo, vuole vedere la partita in santa pace. Qualche giorno dopo, il corpo della ragazza viene ritrovato sulle sponde del Tevere.
Una vena di rimorso, forse il senso di colpa, spinge Balistreri a buttarsi nel caso, in un’indagine che affonda le radici in quel contesto di ricca borghesia, dove si intrecciano dinamiche politiche e religiose, dove protagonisti dei palazzi del potere e del Vaticano giocano a trattenere sostanziali informazioni. Il commissario ricuce l’inchiesta, giunge a elaborare un’ipotesi plausibile e ad arrestare il colpevole, sul quale gravano non pochi indizi. Ma una tragedia colpisce la famiglia dell’indagato, smontando l’impianto di accuse, ponendo in dubbio ogni certezza investigativa, lasciando il caso irrisolto. Fino al 2006, a un’altra estate romana, a un altro campionato del mondo, a un’altra finale a cui partecipa l’Italia, quando, durante i rigori che aggiudicano il titolo, una donna in attesa di giustizia da ventiquattro anni, si getta da un balcone.
La seconda parte del romanzo vedrà Balistreri, più vecchio e incrostato dai segni del tempo, ingolfato di antidepressivi, con sigarette contate e in volontaria astinenza dal sesso, scendere le rapide del delirio onnipotente di un disegno criminale nel quale nulla è ciò che seriamente appare, nel quale troppi protagonisti giocano come burattini sulla scena, accentrando attenzioni e indizi, luci e precarie certezze, fino a essere eliminati uno a uno, così da raggiungere l’epilogo finale della resa dei conti, alla scoperta di delitti recenti e di uno, nascosto nella polvere del tempo come una colpa.
Tu sei il male è il classico libro che chiama il lettore, una sirena ammaliatrice che intriga, il libro delle vacanze da cui non si riesce a staccarsi, è un dolce che si centellina per non arrivare troppo in fretta alla fine. Una storia che l’Autore costruisce sull’equilibrio degli eventi, sulla qualità psicologica dei personaggi immersi in un teatro di cruda e realistica attualità, la fiera dei centenari difetti del popolo italiano. Un mosaico composto di legami e di passato, di potere politico e religioso, di regie occulte e deviate che giocano sulla paura, sulla difficoltà sociale d’integrazione razziale, su falsità morali per destabilizzare il sistema e sovvertire lo status quo.
L’Autore utilizza il simbolismo della gloria sportiva dove un gol, come un cerotto posticcio, riunisce razze differenti sotto la medesima bandiera, donando l’illusione eterna del “tutto va bene!”, per evidenziare brutalmente, al contrario, le piaghe ipocrite della società di oggi.