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Lo Spaventapasseri: Un caso di Bacci Pagano

L’avvocato Almansi è un professionista genovese noto per le sue capacità e per le sue battaglie civili e ha deciso di candidarsi a un seggio al Senato. Una notte il cellulare dell’avvocato suona e una voce sconosciuta lo minaccia. Solo a una persona può rivolgersi senza denunciare pubblicamente il fatto, solo una persona che non vede dai lontani anni del liceo, gli anni dei cortei studenteschi per le strade della città, gli anni in cui credevano di poter cambiare il mondo cavalcando sogni di rivoluzione. Bacci Pagano, l’investigatore dei carruggi, colui che sulla propria pelle ha pagato con anni di ingiusta galera lo scotto bruciante di quei sogni. Pagano accetta l’incarico di scoprire chi si nasconda dietro le minacce nonostante la carenza di indizi, un compito affatto complicato in sé, quanto complesso per gli incontri che si susseguiranno sulla strada. Vecchie facce che tornano, nomi e cognomi e voci che si credevano sepolti nella polvere dei ricordi; nuovi visi e forse pure nuovi amori troppo presto considerati tali, ma dietro tutto, improvvisa come una bolla d’aria dagli abissi della memoria, un delitto insoluto avrà soluzione sbaragliando il campo del presente, consegnando il futuro nelle mani di una disperata malinconia.

Lo spaventapasseri è l’ultima avventura di Bacci Pagano l’investigatore disilluso, ratto dei carruggi come si definisce, chiamato da un vecchio compagno di scuola e di strada a indagare su strane minacce telefoniche. L’autore riconduce il lettore per mano a spasso nei vicoli del ventre di Genova, facendo sentire odori di giornate fredde e terse, dipingendo panorami di struggente e disperata malinconia, specchi dell’animo del protagonista combattuto tra antichi sentimenti di amicizia e gratitudine, nuove traiettorie di affetti sovrastimati, e la necessità di giungere alla soluzione di un caso insoluto, lo spartiacque definitivo tra ieri e domani.

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