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La forma dell’acqua

Il cadavere dell’ingegnere Luparello, potente uomo politico locale, viene ritrovato alla mannara, dal dialetto mandria – zona un tempo adoperata dai pastori per portare il gregge al pascolo – e ora ridotta ad alcova a cielo aperto, terreno di prostituzione. Il cadavere dell’uomo, così potente eppure rinvenuto in un posto altrettanto insolito e infamante, viene ritrovato da due netturbini, i quali, prima di avvisare la polizia, decidono di avvertire un sodale politico dell’uomo che, nei loro pensieri, potrebbe pure ricompensarli sollevandoli da quell’impiego disonorevole.

Dell’indagine si occupa il commissario di Vigata, Salvo Montalbano, funzionario anticonformista e lunatico, malinconico  e di schietta umanità, col gusto per il mare, il sole e la buona cucina.

“Chi nasce tondo non può morire quadrato!”

“Che vuol dire, Montalbano?”

“Che tu sei nato stronzo e non puoi morire intelligente!”

L’incongruenza tra l’importanza della vittima e il posto dove viene ritrovato, insieme a una serie di evidenze e false coincidenze, porta il commissario a intravedere la verità sotto una coltre di apparenze costruite ad arte, che anziché soddisfarne il pragmatismo investigativo, ne sfidano l’intuito, incuriosendo e spingendolo a ricercare conferme, andando oltre la forma che l’acqua ha assunto.

“Che forma ha l’acqua?”

“Ma l’acqua non ha forma, assume quella dell’oggetto che la contiene.”

La forma dell’acqua è il primo romanzo in cui compare il commissario Montalbano. Il celebre personaggio ideato dalla fantasia di Andrea Camilleri qui è ancora un embrione, un neonato, ma già porta addosso i tratti fondanti coi quali il pubblico ha imparato ad apprezzarlo. Allo stesso modo, e per stessa definizione dell’Autore, La forma dell’acqua rappresenta per Camilleri la “gabbia del giallo”, una struttura, un esercizio narrativo entro cui racchiudere gli elementi del genere, così da crearne un’architettura coerente. E nello stile dell’Autore siciliano si intercettano tutti gli elementi e le tematiche, amalgamati con felice e facile inventiva, che nella sua produzione spesso ritornano: l’ironia feroce, lo scambio, il tradimento, l’inganno, il fraintendimento e l’apparenza. Ingredienti elaborati con l’influenza di un altro grande scrittore siciliano, per cui è facile riconoscere dietro la figura de La forma dell’acqua, il pirandelliano Così è, se vi pare.

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