Tortona Nove Corto: Le indagini di Dante Ferrero
- Titolo: Tortona Nove Corto: Le indagini di Dante Ferrero
- Autore: Pier Emilio Castoldi
Due cadaveri di adolescenti vengono ritrovati a pochi giorni uno dall’altro, uno riverso sui binari ferroviari con le mani mozzate, l’altro con le mani inchiodate su una panchina di un parco pubblico, entrambi con la bocca piena di sassi e un foro di proiettile calibro nove.
La città di Tortona si scopre così improvvisamente teatro di efferata violenza, costretta a destarsi da un torpore morale che contrasta col clima rigido pre-natalizio. La cronaca impone di interessarsi al caso, perciò sulla scena del delitto fin dal primo minuto si trova il giornalista Dante Ferrero, inviato locale de “La Stampa”.
Accertare i fatti risulta macabro e semplice al tempo stesso, in fondo i segni sui cadaveri parlano chiaro; comprenderne i contorni e le motivazioni, invece, comporterà una serie di rischi più personali che professionali per il reporter.
Intorno al protagonista orbita una schiera di co-protagonisti, il circo del classico giallo, medico legale e forze dell’ordine, arricchito dalla presenza di un ex agente segreto a cui stare in pantofole proprio riesce.
L’intreccio narrativo prende spunto dalla cronaca attuale, movimenti No Tav, scavi, espropri di terreni, col solito contorno di appalti, subappalti e politica, per poi declinare nel finale nel solito ritornello di traffico d’armi e droga e cosche in trasferta.
Il personaggio del giornalista è un ritratto sfaccettato ma non perfettamente completo, mischia ironia, molta ironia talvolta fuori luogo, a sprazzi di dabbenaggine; solo in determinati passaggi pare accendersi di professionalità, di risolutezza. Il tutto sembra non concorrere a creare empatia col lettore, al quale resta da capire chi sia in verità il personaggio chiave. Manca non tanto la fisicità, quanto un approfondimento umano, aldilà dello sdegno per le giovani vittime e per il sottobosco marcio che colpisce la placida provincia piemontese; non emerge un ritratto rotondo, solo un perimetro ancora da delineare.
La narrazione segue come un’ombra le avventure di Ferrero, quasi una voce fuori campo che si zittisce appena in tempo per dare voce al protagonista; lo stile veloce e informale si fa leggere nonostante una certa tendenza a lasciarsi andare troppo spesso a inutile turpiloquio.
Una nota negativa sull’editing: refusi, sviste ed errori minano il complesso del testo.