Appunti di un venditore di donne
- Titolo: Appunti di un venditore di donne
- Autore: Giorgio Faletti
“Il mio nome è Bravo e non ho il cazzo.”
Così si apre Appunti di un venditore di donne, la storia di un uomo che, costretto da tragici eventi, si inventa il lavoro di “agente” di prostitute; un magnaccia si direbbe, con la sostanziale differenza, però, che lui non costringe, non obbliga, al contrario lascia sempre la porta aperta perché la donna di turno possa scegliere il proprio futuro.
Le vicende di Bravo e delle sue donne si svolgono a Milano sul finire degli anni Settanta, un sottofondo storico fatto di tensioni sociali, sequestri di persona – politici inclusi – e terrorismo. La vita del protagonista sembra aliena dal contesto, si sviluppa di notte tra le sale di un cabaret e le strade di una Milano che non è ancora diventata la città da bere; eppure sarà proprio alla fine di una di queste solite notti in cui, dando retta alla scommessa di un amico, incrocerà il destino con una donna che desidera lavorare per lui ma che in cambio gli offrirà la resa dei conti del suo passato.
Appunti di un venditore di donne è il penultimo romanzo di Giorgio Faletti, il primo ambientato in Italia, dopo gli esordi letterari di Io uccido e seguenti.
L’io narrante permette di seguire le vicende del protagonista quasi si potesse accompagnarlo nelle strade deserte di una Milano stranamente senza luci, senza ribalte – se non quella underground dell’Ascot (ovvio riferimento al Derby, locale in cui Faletti esordì nel cabaret), una città i cui lati oscuri e gli angoli ambigui disegnano il perimetro di un palcoscenico di cemento su cui l’Autore fa muovere personaggi mossi da avidità, paura, sogno e sentimento amalgamati nella pasta del thriller.
Da rileggere.