Una storia semplice
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Una storia semplice

Una storia semplice narra il ritorno di un diplomatico siciliano nel suo paese natale. Rientra alla casa di famiglia e trova cambiamenti dei quali non era a conoscenza. Nuove serrature e una linea telefonica che non c’era mai stata. Avverte la polizia, ma il commissario, essendo giorno di festa patronale, decide di rinviare il controllo. Avvisa il brigadiere, se avrà tempo, di andarci lui, ma non ci perda il sonno. Il diplomatico nel frattempo inizia a ricercare in soffitta le vecchie lettere di Garibaldi e Pirandello, alle quali ora che è in pensione vuole dedicare tempo. Cercando l’epistolario rintraccia, arrotolata come un tappeto, una tela che sapeva rubata anni prima. Ma perché è nascosta lì? Torna alla scrivania, prende carta e penna e scrive un biglietto: “Ho trovato.”.

Il brigadiere giunge alla casa, scoprendo il diplomatico riverso sulla scrivania, morto per un colpo di pistola. D’acchito l’ipotesi calzante risulterà il suicidio, ma sarà l’analisi del biglietto e della scena del delitto a incuriosire il poliziotto, incamminando il dipanarsi della trama fino all’esito sorprendente delle indagini.

Una storia semplice, a dispetto del titolo, tale non si dimostra nell’intreccio complesso della trama inventata da Leonardo Sciascia. L’Autore assume la narrazione come pretesto per diluirvi le sfaccettature criminali siciliane (mafia e droga) compiendo il sublime ricamo letterario di rappresentarle, senza mai citarle espressamente, così come descrive le sottili e acute connivenze tra organi statali e criminalità, in grado di rallentare, se non anche insabbiare, indagini; la mediocrità e l’inettitudine delle istituzioni, pur tratteggiando col personaggio del brigadiere che indaga, l’istanza civile di chi cerca di sottrarsi dallo stereotipo pigro, di chi subisce senza volontà di cambiare.

Una storia semplice si legge d’un fiato, composto nella prosa, tagliente e asciutta che ha fatto di Sciascia uno dei maestri della letteratura del Novecento italiano. Su espresso desiderio testamentario dell’Autore, il romanzo è stato pubblicato il giorno della sua morte, il 20 novembre 1989.

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