Scacco al re
30 giugno 2020
Mi piace il gioco degli scacchi, ne conosco le regole, anche se non sono una brava giocatrice.
Mi piace anche perché spesso lo riconduco a una metafora della vita stessa.
I veri giocatori mi perdoneranno, se mi prendo qualche libertà in merito.
Nel gioco degli scacchi, il re è il pezzo più importante: morto lui, la partita è finita. Il re si muove in ogni direzione, ma soltanto di un passo alla volta. È la sua regina, con totale libertà di movimento, a proteggerlo.
Lo protegge dagli attacchi dei cavalli, così insidiosi… Dagli attacchi di alfieri nascosti nelle retrovie, pronti a balzargli addosso… Dalle torri, così potenti, dalla regina avversaria, così subdola… La propria regina, per il re, è tutto.
E lei non si fa pregare, lo protegge a ogni costo, anche a scapito della sua stessa vita.
Nella realtà, ogni regina protegge il proprio re donandogli tutto il supporto necessario, donandogli amore, solidarietà, comprensione.
Quando il re è sotto scacco, ogni pensiero della regina è rivolto a lui. Anche quando resta da sola combattere.
Ciò che non è sempre così facile da intuire, è che a volte la regina è stanca. E che basta, in fondo, un semplice pedone per spazzarla via.