Dolore grezzo precipita sulle ceneri fredde del futuro perduto. Brandelli d’anima trasudano angoscia mentre ancora cercano l’assenza del buio. Sul cuscino intriso di disperazione gli occhi attendono l’alba e un nuovo domani.

Maestose ali impigliate fendono l’aria immota e pura. Dal nido indifeso rauche grida inondano cuore e anima. Occhi curiosi e indifferenti scrutano nel baluginio di una sola lacrima un futuro negato. E poi scuotono coscienze e polvere con un solo pensiero. Non era abbastanza brava a volare.

Ti voglio come il mare d’inverno, quando sbrana gli scogli affamato di terra. Ti voglio come il cielo bucato di stelle, muto di urla silenziose. Ti voglio, l’anima sbagliata e morsa e graffiata da infiniti sogni. Ti voglio perché.

Guardare i tuoi occhi e non scorgere il riflesso della mia anima. Ascoltare la tua voce e non trovare i semi del mio cuore. Prendere le tue mani e scoprire che non tremano nelle mie. La vera solitudine è non riconoscere più la tua anima gemella.

Mani che trepide corrono ad abbracciare il futuro impetuoso. Occhi come stelle d’argento fondono e si fondono nello sguardo presente di un passato vissuto. A vivere quell’indescrivibile istante ancora soltanto tuo. Quando unica nell’universo sai che un altro futuro è giunto, e un’altra scintilla arde.

Nuvole di cielo infinito offuscano lo sguardo terso. Non mai parole sì capienti solo silenzi a contenere il cuore. Anima abbozzata di linee spezzate la bocca piega in un sorriso vero. A ricordar che nulla passa invano ma tutto resta scalfito in noi.

Ogni vittoria, anche se piccola, si ottiene quasi sempre rinunciando a qualcosa. Qualcosa di molto importante.

Domani tutto cambierà. Domani dimenticherò i tuoi capelli chiari e i tuoi occhi verdi, nei quali scorgevo un futuro limpido di complicità. Domani non mi volterò a guardarti, non seguirò i tuoi passi, non chiederò di te. Domani non ti sognerò, non ti desidererò, non ti vorrò accanto a me per dividere una vita. Oggi hai preso qualcosa di mio e l’hai gettato a terra, nella polvere, prima di divertirti a calpestarlo. Io ti ho visto, ero presente: era la mia anima.

Tristezza è pensare che stasera non vedrò i tuoi occhi, non udirò le tue risate, non ascolterò la tua voce. Tristezza è pensare che stasera, tu, non sentirai la mia mancanza.

Un amore tanto grande da non sembrare neppure amore. Un amore maturo, adulto, consapevole della propria esistenza. Un amore impavido, spavaldo, che non teme umiliazioni o confronti. Non pensavo che sarebbe bastata una nuvola davanti al sole perché questo amore si dissolvesse. Non pensavo che per quella nuvola avrei pianto tutte le mie lacrime, avrei chiuso il dolore nel mio petto, avrei buttato la mia vita come una scarpa vecchia. L’amore non è mai grande, siamo noi che siamo ciechi al suo cospetto.